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La nuova truffa di WhatsApp: non rispondete a questo messaggio!

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E’ in atto nelle ultime ore una nuova truffa che prende di mira gli utenti di WhatsApp e questa volta il raggiro riguarda un codice.

I truffatori infatti inviano un messaggio alle potenziali vittime nel quale chiedono di trascrivere un codice di sei cifre ricevuto nel messaggio precedente e così l’account diventa “come per magia” il loro.

Questa truffa ha fatto la sua prima comparsa qualche mese fa, ma dopo un perido di tregua, sta ora tornando a colpire gli utenti che rischiano così di rimanere fuori dai loro stessi account.

La Polizia Postale si era già occupata del raggiro a fine agosto e così come allora, anche adesso le vittime ricevono un messaggio nel quale i truffatori, fingendo di essere amici o conoscenti, affermano di aver erroneamente inviato loro un codice di sei cifre, sempre su WhatsApp. Richiedono così di copiare le sei cifre ricevute ed inviarle al mittente.

Questo codice è però un codice di autenticazione temporaneo inviato non dalla persona che ha inviato il messaggio ma da WhatsApp, affinchè l’app sia attivata su un nuovo telefono. E’ un messaggio inviato in automatico dal servizio non appena qualcuno che ha appena installato l’app tenta di accedervi utilizzando il relativo numero di telefono.

Ai truffatori basta dunque installare l’app sul telefono, accedere con il numero della persona che vogliono raggirare ed inviare a quest’ultima un sms col falso numero e col quale chiedono loro di copiare il codice di sicurezza che è stato loro inviato.

In questo modo il gioco è fatto e la vittima viene nell’immediato “buttata” furi dal suo stesso account che diviene in automatico dei truffatori, i quali in questo modo possono utilizzarla per carpire password e dati personali.

L’unica soluzione è fare attenzione e non rispondere ai messaggi. Nel caso in cui la truffa sia però già stata attuata gli utenti avranno la possibilità di rispondere ad una notifica sul telefono, attraverso la quale gli si chiede se l’uscita è stata intenzionale oppure no. In quest’ultimo caso potranno toccare il link che è stato inviato loro e tornare così ad accedere al proprio profilo.

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Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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